Secondo il Silver Institute la domanda di argento per nuovi componenti elettronici salirà di oltre il 50% nei prossimi 10 anni
Secondo l’istituto il 34% della fornitura globale di argento nel 2020 è stato utilizzato nei dispositivi elettronici. Un circuito stampato è costituito per il 33% da ceramica e vetro, per il 33% da plastiche ed il restante 33% da metalli conduttori (1% carta/liquidi/altro). L’argento è utilizzato in quasi tutti gli articoli elettronici, come ad esempio il settore degli smartwatch con prodotti che misurano la frequenza cardiaca, la temperatura, la respirazione ed altri parametri vitali.
L’argento è essenziale anche in dispositivi come i cellulari, tablet, computer e automobili dove il metallo è utilizzato nei circuiti stampati, nei cablaggi e nei componenti come interruttori e chip, molti dei quali sono stampati con inchiostri d’argento. Inoltre, con i progressi della tecnologia, l’argento sta assumendo un ruolo fondamentale anche sulle etichette e gli imballaggi, grazie alle proprietà antibatteriche del metallo. Le etichette d’argento sono anche un
pilastro delle operazioni logistiche di magazzino attraverso il loro utilizzo in sensori e dispositivi RFID.
Ogni anno nel mondo si producono dai 20 ai 50 milioni di tonnellate di rifiuti hi-tech che contengono 320 tonnellate di oro e 7.200 d’argento per un valore di oltre 15 miliardi di euro. Di questo vero “tesoro” viene recuperato solo il 15%. Se non verrà incrementata drasticamente la quota di recupero si prevede che verranno consumati 615 milioni di once di “nuovo” argento nei prossimi 10 anni, un consumo che il mercato difficilmente potrà assorbire.
Argento come metallo industriale
La trasformazione dell’argento da metallo prezioso a metallo industriale è già in atto. Dopo il crollo del suo utilizzo nel settore della fotografia, a causa del passaggio alla tecnologia digitale, ora l’argento potrebbe rivivere un nuovo periodo di utilizzo industriale su larga scala, cosa che gli consentirebbe di staccarsi dal ruolo di sostituto dell’oro.
La crisi identitaria dell’argento infatti lo ha portato a stagnare negli anni su livelli di prezzo alle volte poco concilianti rispetto agli ottimi fondamentali: visto come terza o addirittura quarta scelta nei metalli preziosi (dietro ad oro, platino e palladio) l’argento si era ritagliato uno spazio come bene rifugio. L’argento ha però ritrovato in questi anni nuova linfa e prova ne è il ratio Gold/Silver tornato ora ai livelli del 2016 dopo aver toccato i massimi nel trimestre dello scorso anno, allorquando i prezzi dell’oro salivano, mentre quelli dell’argento restavano flat proprio in virtù di questa sua doppia identità.