I prezzi spot del gas naturale liquefatto (LNG) sul mercato asiatico sono aumentati per la seconda settimana consecutiva ed hanno toccato il massimo da Gennaio, sostenuti dall’aumento dei prezzi del petrolio e dalla forte domanda proveniente dalla Cina e dall’ Europa, secondo quanto riportato dal sito del Nasdaq. Il prezzo medio del LNG per la consegna di Luglio nel nord-est asiatico LNG-AS è stato stimato a circa 10,95 dollari per milione di unità termiche britanniche (mmBtu), in aumento di 65 centesimi rispetto alla settimana precedente.
“Si prevede che i prezzi del GNL si riprenderanno nel corso del 2021 man mano che il numero di vaccinati aumenterà e che le rigide restrizioni verranno gradualmente abrogate”, ha affermato in una nota Fitch Solutions Country Risk and Industry Research, un’unità di Fitch Group. La domanda dalla Cina rimane forte, con il paese che ha importato oltre 7 milioni di tonnellate di gas liquefatto a Maggio, un record per il mese, poiché l’attività industriale ha accelerato a causa della forte domanda interna.
Sul fronte statunitense i prezzi del gas sono rimasti pressoché invariati nella giornata di ieri e durante quella odierna a causa del rapporto dell’EIA sullo stoccaggio poco incoraggiante e della mancanza di spunti rialzisti lato meteo. Il modello GFS continua a fornire previsioni di temperature più basse rispetto alla norma per la settimana 12-17 Giugno e questo non ha favorito lo sviluppo di nuovi rialzi, dopo che a fine Maggio il future del gas con scadenza a Luglio (NGN1) si era ampiamente riportato sopra i 3 dollari per mmcf.
Il rapporto sullo stoccaggio della Energy Information Administration di ieri ha mostrato un iniezione di +98 bcf rispetto alla settimana precedente, leggermente al di sopra delle attese. Il consumo di elettricità è stato di 26,5 bcf, mentre le esportazioni di GNL sono rimaste sotto gli 11 bcf. Il gas naturale immagazzinato risulta essere 386 Bcf in meno rispetto allo scorso anno in questo momento e 61 Bcf al di sotto della media quinquennale di 2.374 Bcf.
A Luglio ufficiale il primo deposito italiano di stoccaggio di Gas Naturale liquefatto
Nel mese di Luglio potrebbe finalmente essere completato a Ravenna il primo sito di stoccaggio italiano di LNG; l’investimento è da cento milioni di euro sostenuto dalla Depositi Italiani Gnl, società creata per l’investimento e detenuta al 49 percento da Edison (gruppo francese Edf) e al 51 percento dal gruppo Pir (famiglia Ottolenghi). L’avanzamento lavori è al 60 percento: dovrebbero concludersi a luglio prossimo – impiegando in totale circa mille persone di cui 400 progettisti da 60 diverse imprese – e poi serviranno due-tre mesi per i test e l’avviamento. La capacità totale di stoccaggio sarà di 20mila metri cubi. In totale, fra diretti e indiretti, circa 40 posti di lavoro.
Il natural gas stoccato a Ravenna verrà utilizzato per l’alimentazione dei motori di camion e navi: «La previsione è rispettivamente 70-30 percento». Il rifornimento del deposito avverrà via mare con le gasiere e il combustibile verrà poi conferito alla rete di distributori stradali (al momento ancora poche unità) tramite autobotti (circa 60 al giorno la previsione della movimentazione). Oggi l’Italia importa tutto su gomma da Barcellona. «Il mercato italiano è piccolo ma in crescita, anche se a ritmi ridotti. Serviranno tre-quattro anni per andare a regime», ha riferito Alessandro Gentile, amministratore delegato della Depositi Italiani Gnl.