L’Energy Information Administration nel suo Short-Term Energy Outlook di Giugno, ha aumentato di 1,85 Bcf/g a 99,36 Bcf/g la sua stima di produzione di gas naturale ed ha alzato la stima del terzo trimestre 2021 di 1,63 Bcf/g a 99,76 Bcf/g. Anche le medie annuali per il 2021 e il 2022 sono state riviste al rialzo di oltre 1 Bcf/g, con 99,29 Bcf/g previsti in media per il 2021 e 101,17 Bcf/g previsti nel 2022. L’aumento di produzione è strettamente correlato alla ripresa dell’attività petrolifera di Shale Oil negli States con consecutivo aumento della produzione di Shale gas.
Al contempo però la produzione di gas di scisto, essendo altamente inquinante, potrebbe subire un impatto negativo già a partire dai prossimi mesi. I dirigenti delle società americane produttrici di gas di scisto sono sottoposti a crescenti pressioni al fine di rendere le loro società altamente “appetibili” agli occhi degli investitori, che stanno spostando i loro patrimoni verso società con solidi obiettivi volti ad azzerare le emissioni. Come dimostrato dalla recente elezione di tre attivisti nel consiglio di amministrazione di Exxon Mobil Corp., i gestori di fondi indicizzati normalmente passivi come Blackrock, Vanguard e Fidelity, spesso i maggiori azionisti di qualsiasi produttore di gas di scisto quotato in borsa, stanno iniziando a pensare in “verde”.
Tutti e nove i principali produttori di gas di scisto puro, la maggior parte situati negli Appalachi, hanno parlato dei loro obiettivi e programmi ESG nelle conference call del primo trimestre nel 2021, secondo un’analisi delle trascrizioni di S&P Global Market Intelligence. Ciò ha rappresentato un netto aumento rispetto al numero di volte in cui questi argomenti sono emersi nello scorso anno. La maggior parte di queste aziende stava introducendo o evidenziando programmi per ridurre le perdite di metano.
Aumentano anche i consumi!
La buona notizia è che anche i consumi sono in netto aumento. L’EIA ha aumentato le sue stime sul consumo di gas naturale di 170 milioni di metri cubi/giorno a 70,7 miliardi di metri cubi/giorno per il secondo trimestre e di 250 milioni di metri cubi/giorno a 73,94 miliardi di metri cubi/giorno per il terzo trimestre. Per l’intero anno 2021, il consumo stimato sarebbe in media di 82,85 Bcf/g, in aumento di 210 Mcf/giorno rispetto alle previsioni del mese precedente, ma dello 0,5% in meno rispetto alla media del 2020 di 83,25 Bcf/giorno.
Al di fuori del settore energetico, l’EIA prevede che il consumo di gas residenziale e commerciale aumenterà di 1,2 miliardi di metri cubi/giorno rispetto ai livelli del 2020 nel 2021 e anche il consumo industriale crescerà di 700 milioni di metri cubi/giorno. L’aumento dei consumi al di fuori del settore energetico deriva dall’espansione dell’attività economica e dalle temperature invernali più fredde nel 2021 rispetto al 2020, affermano le prospettive. I livelli di consumo totale dovrebbero essere invece stabili nel 2022.
Gas deprezzato o in linea con le aspettative?
Per quanto riguarda i prezzi, l’agenzia ha affermato che i prezzi più alti quest’anno riflettono principalmente la crescita delle esportazioni di GNL e l’aumento della domanda di gas al di fuori del settore energetico. L’EIA ha aumentato le sue previsioni per i prezzi spot del gas naturale Henry Hub del secondo trimestre di 8 centesimi a $ 2,86/MMBtu; anche le previsioni per il terzo trimestre sono aumentate di 2 centesimi rispetto alle stime del mese precedente a $ 2,92/MMBtu.
L’agenzia ha previsto che i prezzi del gas naturale di Henry Hub saranno in media di $ 3,07 / MMBtu per l’intero anno 2021, in aumento di 2 centesimi rispetto alla stima di Maggio. Meno rosee le aspettative per il 2022: l’agenzia infatti prevede che il prezzo del gas Henry Hub sarà in media di $ 2,93/MMBtu tra il rallentamento della crescita delle esportazioni di GNL e l’aumento della produzione di gas naturale degli Stati Uniti.
Chi sta producendo di più?
Essenzialmente tutti! Il recente completamento dei progetti di gasdotti in Texas e Messico hanno aumentato la capacità di trasporto di gas naturale dall’hub di Waha, situato vicino alle attività di produzione del bacino del Permiano nel Texas occidentale. Due progetti completati in Texas, insieme a due progetti completati in Messico, contribuiscono insieme a migliorare la connettività tra i mercati vicini ed il bacino del Permiano, un’area in cui la produzione ha superato la capacità di export disponibile negli ultimi anni.
Aumentare la capacità di gas esportabile significa anche invogliare i produttori a minimizzare gli sprechi estrattivi e produrne di più ed i progetti in essere attualmente negli Stati Uniti sono tutti volti a diminuire gli sprechi, aumentare la capacità produttiva e dunque aumentare la quantità di gas immagazinabile.