La politica monetaria delle banche centrali, le nuove prospettive economiche ed il calo della domanda di oro fisico potrebbero avere conseguenze negative sui prezzi dell’oro.
I prezzi dell’oro perdono nuovamente terreno quest’oggi cedendo all’incirca un punto e mezzo percentuale al momento della scrittura. Agli investitori non è piaciuto il momento di lateralità vissuto dal metallo la settimana scorsa, dopo il grande scivolone che ha portato le quotazioni in perdita di quasi 150 dollari l’oncia.
Le parole di rassicurazione del presidente della Federal Reserve Jerome Powell non hanno minimamente convinto il mercato, ne tantomeno hanno avuto effetti sui prezzi dell’oro. L’azionario ha ben risposto alle nuove pressioni rialziste fino ad ora, mentre il rendimento dei titoli di stato americani ha tenuto i livelli post FED indicando possibili nuove spinte rialziste.
La FED vacilla: l’economia americana è a rischio?
In un interessante articolo del quotidiano “The Hill” vengono messe in evidenza le contraddizioni della politica monetaria della FED ed i rischi che la banca centrale sta volutamente prendendo nel perseverare con il suo programma di acquisti (QE). Scrive Desmond Lachman: “La Fed attende che emergano effettivi segnali di inflazione prima di iniziare a inasprire la politica monetaria; così facendo però rischierà di non poter evitare che le aspettative di inflazione si radichino nel tessuto economico. In questo modo, il prossimo anno avrà posto le basi per un periodo di recessione economica dovuto all’inflazione”.
Lachman ritiene che la Federal Reserve sta essa stesso creando una bolla economica sul mercato azionario e sul mercato immobiliare statunitense. Le quotazioni dell’azionario sono al doppio della loro media di lungo periodo, cosa che si è verificata soltanto in una occasione negli ultimi 100 anni, mentre i prezzi delle case negli States, corretti all’inflazione attuale, sono al di sopra del livello raggiunto nel 2006 alla vigilia del crollo del mercato immobiliare statunitense.
“Continuando ad alimentare la bolla sul mercato azionario e immobiliare, la Fed ci sta preparando per un altro doloroso crollo degli indici e del mercato immobiliare, che si avrà allorquando la Fed sarà finalmente costretta ad interrompere bruscamente la sua politica monetaria accomodante per adempiere al suo mandato di tenere a freno l’inflazione”.
Prezzi dell’oro: prospettive sul mercato dei metalli preziosi
I prezzi dei metalli preziosi potrebbero subire ulteriori spinte ribassiste. Il mercato ha bisogno di digerire a lungo le scelte che la banca centrale americana adotterà per contrastare l’aumento dell’inflazione. Molti analisti concordano nel dire che dopo un eventuale aumento dei tassi di interesse ed una diminuzione progressiva del programma di acquisti, sarà necessario attendere un periodo piuttosto lungo prima di vedere effetti sul mercato dei beni rifugio, periodo che potrebbe collidere con un eventuale correzione dell’azionario.
Attualmente i prezzi dell’oro risentono della spinta inflazionistica, del periodo di ripresa economica e del consecutivo rafforzamento del dollaro americano. Frenare le spinte ribassiste si traduce in un cambiamento di uno di questi tre fattori tale da scatenare una reazione a catena. Tecnicamente i prezzi dell’oro potrebbero ritrovarsi a dover nuovamente testare il supporto a 1680 dollari per oncia, già efficacemente validato nel corso del mese di Marzo. Questo crollo si tradurrebbe in una perdita di quasi 300 dollari l’oncia, un film già visto nel 2011.