La domanda industriale di platino ha mostrato una forte crescita negli ultimi anni, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 6% tra il 2013 e il 2019 (periodo pre-pandemia). Questo è significativamente al di sopra del CAGR di due benchmark industriali chiave, essendo più del doppio di quello del PIL mondiale ed il triplo della produzione industriale misurata dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) nello stesso periodo.
Nel 2021, la domanda industriale di platino dovrebbe rappresentare quasi il 40 per cento della domanda totale di platino, al netto dell’offerta di riciclaggio; a differenza della domanda automobilistica e della gioielleria, il consumo di platino nelle applicazioni industriali è solitamente espresso su base netta, ovvero la domanda lorda meno l’offerta di metallo riciclato ‘a circuito chiuso’. Con la ripresa dell’attività economica che guida gli usi industriali del platino, le previsioni indicano che rimbalzerà del 25% su base annua, a 2,4 moz. Significativamente, questo è anche il 13% in più rispetto alla domanda pre-pandemica.
La Cina continua a dare un contributo importante alla crescita industriale del platino. Ad esempio, la capacità di raffinazione del petrolio cinese è quasi triplicata negli ultimi 20 anni per tenere il passo con la rapida crescita della domanda interna di energia. Ultimamente, l’ambizione di autosufficienza nella petrolchimica, una parte fondamentale delle politiche sociali ed economiche a lungo termine della Cina, ha visto una forte domanda di catalizzatori al platino non solo nella raffinazione del petrolio, ma anche nella produzione di prodotti chimici sfusi come paraxilene, propilene e perossido di idrogeno.
A livello globale, la domanda di platino nei settori chimico e petrolifero dovrebbe riprendersi bene quest’anno, con un aumento rispettivamente dell’11% e del 65% dopo la riduzione dell’attività legata alla pandemia nel 2020.
Rapporto della WPIC